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Dal Neolitico ai giorni nostri

Reperti di selci lavorate attestano la presenza di insediamenti preistorici nella zona di Gravellona Toce. Le tribù autoctone composte da Liguri Leponzi si fusero nel V secolo a.C. con gli invasori Celti e diedero vita a un nucleo abitativo (Castelliere) a Motto.
I Celti furono in seguito conquistati dai Romani (200 a.C.) che vi costruirono un borgo e fecero entrare la zona di diritto nell’amministrazione romana d’Italia.

Dalla fine dell'impero Romano...


Con la fine dell’impero Romano d’occidente (476 d.C.) iniziarono una serie di invasioni barbariche provenienti dal nord. La zona seguì nell’alto medioevo i movimenti storici legati alle guerre tra il Papato e l’Impero e alle lotte tra Guelfi e Ghibellini, contraddistinte da una lunga serie di episodi di distruzione e saccheggi. Con la fine del Medioevo, la zona del novarese (1308) fu contesa tra i Visconti e Giovanni il Paleologo, marchese di Monferrato; il marchese assoldò per conquistare Novara (1358) la “Compagnia bianca”, composta di soldati di ventura inglesi che per alcuni anni devastarono i borghi del novarese inclusa Gravellona Toce (1361).
Solo nel 1395 il novarese fu concesso ufficialmente al ducato dei Visconti, ai quali poi succedettero gli Sforza (1450).

L'arrivo degli Spagnoli e dei Francesi


Le guerre scoppiate in quel periodo in Italia, l’arrivo di spagnoli e francesi provocarono miserie nel novarese e a Gravellona Toce; la pace di Cateau-Cambrésis segnò l’inizio del dominio spagnolo, conclusosi nel 1713 con la pace di Utrecht e Rastadt (Guerra di Successione Spagnola) che sancì la cessione del milanese agli austriaci.

I Savoia


Con la pace di Aquisgrana (1748 – Guerra di Successione Austriaca) i Savoia, in cambio dell’aiuto dato a Maria Teresa d’Austria, ottennero l’annessione dell’alto novarese.

La Repubblica Cisalpina


Nel 1797 Gravellona Toce entrò a far parte della Repubblica Cisalpina; fino al ritorno di Napoleone Bonaparte, la zona di Gravellona Toce fu teatro di una serie di scontri armati e di occupazione da parte delle truppe russe del maresciallo Suvarov.

Il regno d'Italia


Dal 1805 Gravellona Toce entrò a far parte del Regno d’Italia fino alla caduta di Napoleone; dopo il Congresso di Vienna il novarese rientrò fra i possedimenti dei Savoia, e infine (1861) confluì nel Regno d’Italia.

Il Novarese


Il Novarese, e quindi anche Gravellona Toce, da quel momento vissero tutti gli eventi storici-politici-sociali legati alla storia d’Italia: dalla I° guerra mondiale all’avvento del fascismo, dal II° conflitto alla lotta partigiana alla ricostruzione del dopoguerra. (La casa editrice “Lumaca-games” dedica un gioco da tavolo sulla battaglia di Gravellona Toce, in quel conflitto ricordiamo la perdita del diciottenne Antonio Realini),

Primi insediamenti industriali


Gravellona Toce, per la sua posizione geografica e per la ricchezza d’acqua, aveva le caratteristiche ideali per favorire i primi insediamenti industriali. Nel 1844 nacque la filatura Pariani e nel 1866 il cotonificio Furter.

Autonomia


Dopo essere divenuto comune autonomo nel 1913 (staccandosi dal comune di Casale Corte Cerro), Gravellona subì un incremento notevole della popolazione grazie allo sviluppo industriale legato alla lavorazione del cotone, del marmo e del granito, nonché per le officine elettriche e meccaniche.

L'importanza delle strutture


Anche dal punto di vista commerciale il paese si sviluppò, grazie alla posizione di crocevia fra importanti assi stradali.

Le guerre Mondiali


Le due guerre mondiali comportarono rilevanti perdite di cittadini gravellonesi e l’arrestarsi momentaneo dello sviluppo del paese. Nella seconda guerra mondiale, in particolare, Gravellona Toce è teatro di una grossa battaglia fra partigiani e nazifascisti, dal 13 al 15 settembre 1944. I Nazifascisti, che presidiavano il paese con ingenti ed agguerrite forze, fecero di Gravellona Toce un centro nodale per la comunicazione della zona.

Il dopo Guerra


Negli anni successivi, i gravellonesi ripresero a lavorare e a sviluppare la propria attività, nonostante la crisi del settore tessile dei primi anni cinquanta colpì la piccola imprenditoria locale.

Anni 50 e 60


Negli anni cinquanta e sessanta l’afflusso di famiglie provenienti dal Polesine e dalle regioni dell’Italia meridionale conferì al paese una realtà più varia dal punto di vista culturale.

L'industria


E’ in quegli anni che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Cavagnino progettò e sviluppò una rilevante zona industriale nelle zone un tempo dedicate al pascolo e all’agricoltura.
Fiorirono diverse nuove attività artigianali, industriali e commerciali ed altre già attiv colsero l’opportunità di ingrandirsi.

Ritrovamenti storici


Il 1° Maggio 1954, durante gli scavi per la costruzione di una casa furono ritrovati dei frammenti di ceramica. Iniziarono così delle ricerche, vennero effettuate numerose campagne di scavi che si protrassero fino al 1959, che portarono alla luce numerose sepolture con relativi corredi funerari, resti di edifici, tratti di strada romana.
Vennero ritrovati anche frammenti di selce lavorata del periodo neolitico ed i resti di una palafitta.

L'arrivo dell'Autostrada


All’inizio degli anni novanta il completamento dell’autostrada A26 Genova Voltri – Gravellona Toce ed il collegamento della stessa con la superstrada fino a Varzo e al Passo del Sempione, rendono il paese ancora più centrale quale nodo di comunicazione fra Svizzera e Pianura Padana.
La realizzazione della nuova provincia del Verbano Cusio Ossola ha inoltre conferito a Gravellona Toce una singolare centralità economica, amministrativa e sociale, vengono infatti dislocati a Gravellona Toce alcuni servizi provinciali (INPS e INAIL).

Gravellona Toce diventa città


Nel 2003, su iniziativa del sindaco Rino Porini, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferisce il titolo di città al comune di Gravellona Toce; riconoscendone l’importanza economica, geografica e sociale all’interno del territorio locale e italiano.

2005-2015


Quindi con l'arrivo dell'autostrada, Gravellona Toce è diventata un punto di riferimento per il commercio, infatti proprio all'uscita sono sorti diversi centri commerciali, tuttavia si è perso molto della potenza industriale degli anni 80, la gloriosa Legatoria del Verbano, la stessa Fornara & Maulini e molte altre sono scomparse o hanno dovuto ridimensionarsi, a causa della grande recessione mondiale del 2007-2013. La città riesce a rimanere in piedi grazie alla sua posizione e ultima tappa dell'autostrada. La sua popolazione è costante da anni, cosa non scontata visto che molte località vicine hanno avuto un abbassamento demografico, inoltre si registra un aumento considerevole delle comunità cinesi e soprattutto arabe.

I giorni attuali


Oggi Gravellona Toce è molto più città di un tempo, il numero degli abitanti è stabile, l'afflusso di persone nella cittadina è alto, i centri commerciali, i servizi (INPS, INAIL) e i servizi sanitari offerti dal privato, sono un richiamo non indifferente e portano ritorni economici e benessere al territorio. La dimostrazione è sotto gli occhi di tutti, da poco è stato aperto il secondo McDonald in città, con un aumento dei posti di lavoro e inevitabilmente un maggior flusso di persone e mezzi.

Grafici Demografici



Andamento abitanti di Gravellona Toce

Andamento abitanti di VerbaniaAndamento abitanti di OmegnaAndamento abitanti di Villadossola